2020: andamento del mercato immobiliare non residenziale

Gennaio 2, 2021
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Il mercato immobiliare non residenziale nel 2020 ha visto sparigliarsi le carte a causa dell’impatto della pandemia, che ha influito in modo diverso sui vari settori, causando un calo nei valori immobiliari.

D’altro canto le città continuano la propria evoluzione: in primis vediamo la tendenza, spinta dalla Unione Europea e dal suo piano di riduzione delle emissioni di carbonio, verso l’investimento sostenibile nella realizzazione degli edifici e nella gestione del loro impatto a trent’anni. Le città e gli edifici cambiano sempre di più a causa delle nuove tendenze imposte dal Covid che daranno probabilmente la spinta decisiva verso la trasformazione degli edifici in edifici smart.Pubblicità:

Dal punto di vista dei segmenti immobiliari, l’emergenza sanitaria ha colpito duro sul turismo e sull’hotellerie mentre ha avuto sorti alterne sul retail, con da un lato la crisi dei centri commerciali e dall’altro la riscoperta dei negozi di vicinato. In fase di stasi lo student housing a causa della sospensione delle lezioni universitarie mentre di contro la logistica è in sviluppo, spinta dall’e-commerce, un trend già in atto che si è moltiplicato a causa della necessità di acquistare beni on line durante i periodi di lockdown. Allo stesso modo gli uffici sono stati fortemente influenzati da una nuova riflessione legata alla diffusione dello smart working e del conseguente ripensamento degli spazi di lavoro.

Vediamo tutti i segmenti nel dettaglio:

Settore uffici

In generale gli investitori  sono ancora attratti dagli asset di qualità. Il prodotto uffici non è stato affossato dalla pandemia ma deve essere riprogettato secondo nuove tendenze .

In particolare occorre ripensare al design dell’ufficio moderno soprattutto in chiave di sicurezza e benessere del lavoratore. Importante, vista l’alternanza tra lavoro da casa e lavoro in ufficio, che si affermerà sempre più fra i trend del futuro, puntare sulla flessibilità degli uffici con un occhio, naturalmente, alla efficienza e sostenibilità energetica

Milano e Roma restano in Italia le piazze principali per quanto riguarda il segmento uffici lasciando presagire che non ci sarà la scomparsa dei luoghi di aggregazione al lavoro ma un loro ripensamento in vista del post pandemia.

Tra i progetti per rendere confortevole  l’ufficio del futuro ci sono alcune soluzioni di design come l’orto urbano o il mobilio flessibile.

Settore retail

locali commerciali manifestavano già segnali di affanno prima del covid, ma dopo la pandemia potrebbero riscoprire nuova linfa.

Con la riapertura dei centri commerciali e la riscoperta dei negozi di vicinato potrebbero infatti emergere nuovi trend.

Settore hotel

Dopo la crisi del turismo, in particolare legata al settore ricettivo dell’hotellerie, il panorama degli investimenti in Italia va ripensato, anche se è tutt’altro che disertato dagli investitori, soprattutto per quanto riguarda gli asset di lusso. Il post pandemia sarà caratterizzato da una maggiore valorizzazione del territorio e dal recepimento delle nuove esigenze di turismo createsi dopo l’emergenza sanitaria, cosa che consentirà comunque di non perdere il valore del patrimonio immobiliare italiano. Le trasformazioni non sono da temere nel settore, e anzi possono essere accolte come spinta al rinnovamento e allo svecchiamento. Il settore alberghiero resta quindi ancora centrale come via d’uscita dalla crisi del covid.

Settore logistica

Il Covid non ha fermato il mercato degli immobili per la logistica anzi se possibile lo ha spinto ulteriormente sulla scia del ruolo fondamentale ricoperto dall’ecommerce durante il lockdown, sia in Italia che in Europa. Come sempre gli investitori puntano su asset di qualità per location e struttura.