Affitto:Come funziona la restituzione del deposito cauzionale

Novembre 8, 2022
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Quando si prende o si cede in affitto un immobile, è possibile che all’interno del contratto di locazione venga inserita una clausola per cui sia previsto che il conduttore versi al locatore una somma di denaro in qualità di garanzia, che deve essere restituita all’inquilino al termine del rapporto tra le parti. Scopriamo insieme cos’è questa forma di garanzia economica e come funziona la restituzione del deposito cauzionale d’affitto, tra teoria e quesiti pratici.

  1. Deposito cauzionale, cos’è
  2. A cosa serve il deposito cauzionale?
  3. Restituzione del deposito cauzionale affitto: come funziona
  4. Il termine per richiedere la restituzione del deposito cauzionale
  5. Quando si può trattenere il deposito cauzionale?
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    1. Quando il locatore deve restituire la cauzione?
    2. Quanto tempo ho per restituire il deposito cauzionale?
    3. Cosa succede se il padrone di casa non restituisce la caparra?
    4. Quanto tempo ha il proprietario per ridare la caparra?

Deposito cauzionale, cos’è

Il deposito cauzionale è una garanzia economica che tutela il proprietario dai danni che l’inquilino potrebbe arrecare all’immobile durante il periodo di locazione. Si tratta di un istituto regolamentato dall’art. 11 della legge 392/78, il quale stabilisce che la somma versata a titolo di deposito cauzionale non può essere superiore a tre mensilità del canone d’affitto. Inoltre, la legge recita che il deposito cauzionale produce interessi legali, che il locatore ha l’obbligo di corrispondere al locatario alla fine della locazione.

Poiché il deposito cauzionale è determinato dall’ammontare del canone d’affitto è fondamentale il riferimento all’art.13 della legge 431/98, il quale stabilisce la nullità del deposito cauzionale determinato sulla base di una pattuizione tra locatore e locatario non corrispondente a quanto riportato all’interno del contratto di locazione. In altri termini, se le parti si accordano privatamente per un canone di locazione superiore rispetto a quello indicato all’interno del contratto scritto e registrato, il deposito cauzionale determinato da questa pattuizione è considerato nullo. L’ammontare del deposito cauzionale, infatti, può essere quantificato esclusivamente sulla base del canone indicato all’interno contratto di locazione.

A cosa serve il deposito cauzionale?

Il deposito cauzionale, per tutta la durata del rapporto di locazione, svolge una funzione di garanzia a tutela del locatore per l’adempimento, da parte dell’inquilino, degli obblighi di cui è data indicazione all’interno del contratto. In caso di inadempimento, il locatore può trattenere il deposito cauzionale per danni e al fine di sanare la perdita economica subita.

La funzione di garanzia del deposito cauzionale riguarda i danni arrecati all’immobile da parte del conduttore e la perdita economica subita dal proprietario a causa del mancato pagamento dei canoni di locazione. È necessario, però, che all’interno del contratto sia data indicazione della possibilità per il locatore, a fine rapporto, di trattenere il deposito cauzionale per i canoni rimasti impagati.

Restituzione del deposito cauzionale affitto: come funziona

Nel momento in cui il rapporto contrattuale tra locatore e locatario giunge al termine, il deposito cauzionale cessa di svolgere la sua funzione di garanzia. Ne deriva l’obbligo, per chi lo aveva acquisito, di restituirlo immediatamente. La restituzione del deposito cauzionale d’affitto deve avvenire non appena il conduttore riconsegna l’immobile al locatore. Come avviene la restituzione del deposito cauzionale in contanti? Attraverso addebito su conto corrente. All’interno del contratto, infatti, nonostante il deposito venga consegnato in contanti, è indispensabile indicare l’IBAN su cui verrà effettuato il rimborso.

Se il proprietario pretende di trattenere il deposito cauzionale per danni arrecati all’immobile, è obbligato comunque a procedere alla restituzione del deposito cauzionale d’affitto. Questo perché la sussistenza di eventuali danni e l’ammontare del risarcimento corrispondente non possono essere identificati unilateralmente dal locatore. È sempre indispensabile presentare una domanda giudiziale, il cui scopo è quello di accertare i danni all’immobile lamentati dal proprietario.

Il termine per richiedere la restituzione del deposito cauzionale

Per quanto riguarda la tempistica per la restituzione del deposito cauzionale, il conduttore che, alla fine del rapporto di locazione, riconsegna l’immobile al proprietario, ha 10 anni di tempo per inoltrare la richiesta di restituzione. Quest’ultima può essere inoltrata attraverso la compilazione di apposito modulo per la restituzione del deposito cauzionale, facilmente reperibile online. L’inquilino, in caso di mancata restituzione del deposito cauzionale e appropriazione indebita della somma di denaro da parte del proprietario dell’immobile, ha la facoltà di agire giudizialmente con un ricorso per decreto ingiuntivo, al fine di ottenere la somma versata ad inizio rapporto.

Quando si può trattenere il deposito cauzionale?

Vigendo l’obbligo della restituzione del deposito cauzionale d’affitto, è sempre consigliato, al momento di riconsegna dell’abitazione, la redazione di un verbale di riconsegna, all’interno del quale dare indicazione circa il buono stato dell’immobile. Questa soluzione permette di scongiurare eventuali pretese di risarcimento da parte del locatore che ha accettato la riconsegna dell’immobile riconoscendone l’integrità rispetto alle condizioni in cui era stato consegnato al momento della stipula del contratto d’affitto.

Come già anticipato, trattenere il deposito cauzionale per danni o per canoni non corrisposti è possibile previa presentazione di una domanda giudiziale da parte del proprietario, il cui fine è quello di accertare eventuali inadempimenti del conduttore. In questo modo, potrà essere stabilita la reale sussistenza di eventuali danni con la conseguente definizione dell’ammontare del risarcimento a beneficio del proprietario.

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Ecco alcune informazioni aggiuntive sulla restituzione del deposito cauzionale d’affitto, tra tempistiche da rispettare e obblighi a carico del locatore.

Quando il locatore deve restituire la cauzione?

Quando il rapporto di locazione giunge al termine ed è riconosciuta l’integrità dell’immobile rispetto alle condizioni in cui era stato consegnato al momento della stipula del contratto, il locatore è obbligato alla restituzione del deposito cauzionale d’affitto. Oltre a restituire la somma di denaro versata dall’inquilino a titolo di garanzia, il proprietario è obbligato a restituire anche gli interessi legali maturati per tutto il tempo durante il quale è stato trattenuto il deposito cauzionale.

Quanto tempo ho per restituire il deposito cauzionale?

Il proprietario di casa ha l’obbligo di procedere alla restituzione del deposito cauzionale d’affitto nel giorno stesso in cui il conduttore riconsegna l’immobile.

Cosa succede se il padrone di casa non restituisce la caparra?

In caso di mancata restituzione del deposito cauzionale e appropriazione indebita della somma versata dall’inquilino da parte del proprietario di casa, il conduttore può chiedere nei suoi confronti un decreto ingiuntivo, presentando in Tribunale la copia del contratto d’affitto e un documento che attesti l’avvenuto versamento del deposito cauzionale.

Quanto tempo ha il proprietario per ridare la caparra?

Il proprietario di casa che ha acquisito il deposito cauzionale, al termine del rapporto di locazione, ha l’obbligo di restituire immediatamente la somma di denaro versata dal conduttore a titolo di garanzia economica.