Arriva l’agognato taglio dei tassi della BCE
Arriva l’agognato taglio dei tassi della BCE. Come nelle attese degli analisti l’istituto centrale ha deciso di ridurre i tassi di interesse di 25 punti base, portando il saggio di riferimento al 4,25%.
Nel corso della conferenza stampa a commento delle decisioni di politica monetaria, la numero uno della BCE, Christine Lagarde, ha precisato che il taglio è stato deciso praticamente all’unanimità dei membri del consiglio direttivo, con un solo voto contrario.
Le decisioni della BCE nella riunione del 6 giugno 2024
Il Consiglio direttivo ha deciso di tagliare i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale sono stati ridotti rispettivamente al 4,25%, al 4,5% e al 3,75%.
I vertici della banca centrale hanno segnalato che sulla base di una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, è ora opportuno moderare il grado di restrizione della politica monetaria dopo nove mesi di tassi di interesse invariati.
Le reazioni degli analisti alle indicazioni della BCE
Morgane Delle Donne – Head of Investment Strategy Europa di Global X – ha segnalato che quello odierno è stato un taglio da falco:
Il dibattito rimane sul futuro ritmo del ciclo di tagli della BCE, che oggi non si è impegnata a definire un percorso di tassi, ma ha invece sottolineato di essere dipendente dai dati. In termini reali, il tasso di rifinanziamento principale della BCE si attesta all’1,85%, molto più basso rispetto a quello degli Stati Uniti (2,14%) e del Regno Unito (4,95%), lasciando alla BCE un margine di manovra limitato.
L’economia dell’Eurozona si sta dimostrando solida, con il tasso di disoccupazione ai minimi storici e il PMI dei servizi in territorio di espansione. Le migliori prospettive globali dovrebbero dare sostegno al settore manifatturiero nel resto dell’anno, in particolare con la ripresa dell’attività industriale cinese.
Nel complesso, l’odierna revisione al rialzo delle previsioni di inflazione per il prossimo anno è stata interpretata dai mercati come un’azione relativamente da falco, con l’euro che si è rivalutato sul dollaro nonostante il taglio dei tassi.
Mauro Valle – Head of Fixed Income di Generali Asset Management (parte di Generali Investments) – ipotizza ulteriori tagli nella seconda metà del 2024:
La decisione odierna della BCE è sufficientemente equilibrata da non modificare le aspettative sui prossimi tagli. La BCE ha margine di manovra per tagliare ancora nella seconda metà dell’anno, poiché le politiche monetarie saranno ancora percepite come restrittive.
Il dibattito verte sulle probabilità di un terzo taglio a dicembre 2024: il mercato valuta circa il 50% di probabilità che si verifichi, mentre la nostra ricerca prevede tre tagli. La decisione dipenderà dai prossimi dati economici, soprattutto dall’andamento dell’inflazione e dei salari, come ha ribadito la Lagarde durante la conferenza stampa.
Lo scenario economico dell’euro dovrebbe confermare il trend di ripresa dalla fase di stagnazione dei trimestri precedenti, ma non è percepito come abbastanza forte da generare un rischio di inflazione.
Ulrike Kastens – European Economist di DWS – si attende altri due tagli nel 2024, rispettivamente a settembre e a dicembre:
Le banche centrali di tutto il mondo sono pronte a moderare il grado di restrizione monetaria. Dopo le banche centrali di Svizzera, Svezia e Canada, oggi anche la BCE ha ridotto i tassi di interesse. Le differenze nei cicli economici e inflazionistici hanno permesso di abbassare i tassi d’interesse di riferimento prima della Fed.
Come ci aspettavamo, la BCE non si è impegnata in un percorso specifico per ulteriori tagli dei tassi. La dipendenza dai dati rimane fondamentale. Allo stesso tempo, la revisione al rialzo delle previsioni di inflazione per il 2025 suggerisce che potrebbe essere necessario più tempo per raggiungere l’obiettivo di inflazione. Questa previsione implica tagli molto graduali dei tassi di interesse.
Ci aspettiamo una pausa a luglio, prima che la BCE riduca nuovamente i tassi a settembre e dicembre.
Sulla stessa lunghezza d’onda Nicolas Forest – CIO di Candriam:
Nonostante le previsioni di inflazione più elevate, la BCE ha deciso di entrare nel “club dei tagli dei tassi”, riducendoli di 25 punti base al 3,75%. È la quarta banca del G10, dopo BNS, Riksbank e la Bank of Canada, a iniziare il suo ciclo di allentamento.
Questo segna una differenza significativa rispetto al passato, poiché la BCE si sta muovendo in anticipo rispetto alla Fed, che sembra essere più paziente.
3.5