Il cambio di residenza

Febbraio 20, 2023
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Vai ad abitare in una nuova casa? Nel momento in cui un soggetto si trasferisce, in modo stabile, da un Comune italiano o dall’estero in un altro Comune italiano oppure sposta il proprio domicilio da un’abitazione ad un’altra all’interno dello stesso comune, è necessario cambiare la residenza.

In questo articolo esamineremo:

  1. Quando è necessario cambiare la residenza?
  2. Dove andare per cambiare residenza?
  3. Come fare un cambio di residenza?
  4. I compiti del Comune
  5. Quanto tempo ci vuole per ottenere il cambio di residenza?
  6. Come si fa a sapere se il cambio di residenza è avvenuto?
  7. Controllo cambio residenza: quando passano i vigili?
  8. Quando si cambia residenza bisogna rifare la carta d’identità?

Quando è necessario cambiare la residenza?

Il cambio della residenza deve essere richiesto quando un cittadino, un intero nucleo familiare o una parte del nucleo familiare si trasferisce, come anticipato, da un Comune italiano o dall’estero in un altro Comune italiano.

I cittadini o i nuclei familiari devono fare una dichiarazione di cambio di residenza quando sono:

  • iscritti presso l’anagrafe della popolazione residente di un altro Comune italiano
  • iscritti presso l’anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE)
  • stati cancellati per irreperibilità
  • provenienti dall’estero.

Dove andare per cambiare residenza?

Tutti i componenti del nucleo familiare di maggiore età sono tenuti a richiedere il cambio di residenza entro 20 giorni dall’effettivo trasferimento.

La dichiarazione di cambio di residenza deve essere presentata presso gli uffici del Comune di competenza, oppure inviata telematicamente.

Leggi anche >> Documenti per il cambio di residenza: quali servono?

Come fare un cambio di residenza?

Per cambiare la propria residenza è necessario, quindi, presentare apposita dichiarazione al nuovo Comune.

L’art. 5 del D.L. 28/03/2014, n. 47 convertito con modificazioni nella L. 25/05/2014, n. 80, ha stabilito che: “Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge“.

I cittadini interessati devono, quindi, presentare, oltre alla dichiarazione di residenza/cambio di abitazione, anche una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà attestante il possesso dell’immobile di dimora abituale.

I sopraccitati documenti devono essere accompagnati, pena la irricevibilità della domanda di cambio residenza, dalla copia del documento d’identità del richiedente e delle persone che con lui trasferiscono la residenza. Quest’ultime, se maggiorenni, devono sottoscrivere il modulo. 

Contestualmente alla dichiarazione, è necessario che il cittadino regolarizzi la sua posizione rispetto all’occupazione dei locali per la tassa rifiuti solidi urbani.

Come si fa un cambio di residenza online?

Il servizio online per il cambio di residenza o dimora è stato introdotto dal 1 febbraio 2022. Inizialmente disponibile solo per alcuni comuni individuati d’intesa con ANCI, è stato pian piano esteso a tutti i comuni italiani.

È possibile procedere al cambio residenza online attraverso il portale dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR). Infatti, i cittadini registrati in ANPR possono procedere con:

  • il cambio di residenza per il trasferimento da un comune, o dall’estero per i cittadini italiani iscritti all’AIRE, in un altro Comune italiano;
  • il cambio abitazione per lo spostamento del proprio domicilio da un’abitazione ad un’altra all’interno dello stesso comune.

L’accesso al portale dell’anagrafe avviene con la propria identità digitale (SPID, Carta d’Identità Elettronica o CNS) e la compilazione della dichiarazione anagrafica è necessario seguire le indicazioni presenti nell’area riservata dei servizi al cittadino.

I compiti del Comune

Una volta effettuata tale procedura il cittadino potrà attestare la propria residenza tramite autocertificazione. La richiesta del certificato di residenza e del certificato stato di famiglia potrà avvenire a decorrere dalla registrazione della pratica di cambio residenza.

Il cittadino italiano verrà, inoltre, iscritto d’ufficio nelle liste elettorali, in occasione della prima revisione elettorale utile.

Il Comune avrà il compito di segnalare il nuovo indirizzo a:

  • Motorizzazione civile per aggiornamento su patente di guida e libretto di circolazione
  • INPS
  • Agenzia delle Entrate

Quanto tempo ci vuole per ottenere il cambio di residenza?

In merito alle tempistiche, solitamente, il cambio residenza si ottiene entro due giorni lavorativi dal ricevimento della richiesta d’iscrizione anagrafica, mentre gli effetti giuridici decorrono dalla data di presentazione della stessa da parte del cittadino.

I controlli relativi al cambio residenza, cioè gli accertamenti all’indirizzo dichiarato tramite i vigili e la verifica della documentazione presentata, verranno eseguiti entro 45 giorni dalla richiesta. 

Controllo cambio residenza: quando passano i vigili?

Come anticipato, la dichiarazione è sottoposta ad accertamento della Polizia Municipale circa l’effettiva sussistenza del requisito della dimora abituale.

Al fine di consentire tale accertamento, il cittadino deve apporre il proprio cognome e nome sul citofono e sulla cassetta postale, oppure deve comunicare al Comune eventuali riferimenti diversi (es. altri cognomi, numeri o lettere).

Nel caso in cui emerga dagli accertamenti la non corrispondenza alla realtà di fatto, ci sarà la decadenza del beneficio ottenuto. Verrà ripristinata la situazione anagrafica precedente e la segnalazione del nominativo del dichiarante (art. 76 del DPR 445/2000) all’autorità di Pubblica Sicurezza per dichiarazioni mendaci in atto pubblico.

Quando si cambia residenza bisogna rifare la carta d’identità?

In caso di cambio di indirizzo non è necessario aggiornare o sostituire la Carta di identità. Tale documento sarà comunque valido fino alla sua scadenza (circolare del Ministero dell’Interno n. 24 del 31/12/1992). Lo stesso vale anche per la patente di guida.